Scheda n. 295

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1685

Titolo

Su l’hore che l’aurora / Cataldo Amodei

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Amodei, Cataldo (1650-1695)

Pubblicazione

[Napoli : per Novello de Bonis Stampator Arcivescovale, 1685]

Descrizione fisica

P. 1-17

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Su l'hore, che l'Aurora
2.1: (arioso, la maggiore, 3/4)
Cadde precipotoso in seno all'onde
3.1: (recitativo, c)
Ond'ella afflitta intanto
4.1: (aria, mi minore, 3/2)
Dolce ben caro tesoro
5.1: (recitativo, c)
Ma come tu potrai tornare in vita
6.1: (arioso, mi minore, c)
Se la vita dal Core è già fuggita
7.1: (aria, mi minore, 3/4)
Tocc'a me solo il morire
8.1: (recitativo, c)
Che presso alla mia vita il Cielo aduna
9.1: (arioso, mi minore, 3/4)
Non la tomb'al mio Cor mal sol la Cuna
10.1: (recitativo, c)
Ma chi mi ferma il piede?
11.1: (arioso, mi minore, 3/4)
Non negate pietade alla mia fede
12.1: (aria, la maggiore, 3/8)
Fa pur quanto sai
13.1: (recitativo, c)
Non è poca fortuna
14.1: (arioso, mi minore, c)
Aver col proprio ben la sepoltura
15.1: (recitativo, c)
Udite acerbo caso
16.1: (arioso, la maggiore, c)
Ha pria del Sol un più bel Sol l’occaso
17.1: (recitativo, c)
E fé veder con la tua fè costante
18.1: (arioso, la maggiore, 3/4)
Che non stima il morir un core Amante

Trascrizione del testo poetico

Sull’ore, che l’Aurora
Per coronare al dì bambino il crine
Sparge l’argentee brine
Sovra dorata prora
Ove sedea l’amante
Fill’il piede portò con lieto viso;
Ma vidde in un istante
Cangiarsi a sua sventura in pianto in riso.
Mentre il Drudo adorato
Per violenza del Fato,
Che i decreti al mortal sempre nasconde
Cadde precipitoso in seno all’onde.
Ond’ella afflitta intanto
Per caso sì fatale
Sommersa in mar di pianto
Celebrava penando il funerale:

Dolce ben caro tesoro
Tu nell’onde sei sepolto
Io sepolta nel martoro
Morir teco oggi ho risolto.
Lagrimare io voglio ogn’ora
Sospirare ogni momento
Viver vò sempre in tormento
Finché torni o pur ch’io mora.

Ma come tu potrai tornare in vita
Se la vita dal Core è già fuggita.

Tocc’a me solo il morire
Che se in mar tua morte nacque
Per dar bando al mio martire
Morir voglio anch’io nell’acque.

Che presso alla mia vita il Cielo aduna
Non la tomb’al mio Cor ma sol la Cuna.

Ma chi mi ferma il piede?
Chi mi trattiene oh Dio?
Deh fermatevi o Dei col morir mio
Non negate pietade alla mia fede.

Fa pur quanto sai
Destino crudele
Con petto più forte
In vita e in morte
Ai chiusi mei rai
Vogl’esser fedele
Fa pur quanto sai
Destino crudele.

Non è poca fortuna
Aver col proprio ben la sepoltura.
Udite acerbo caso
Ha pria del Sol un più bel Sol l’occaso;
E fé veder con la tua fè costante
Che non stima il morir un core Amante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 35.1.22.1

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: